Chi è Massimo Amato.
AArtista sperimentale attivo da oltre un ventennio, Massimo Amato è un polistrumentista che esplora affascinanti e profonde melodie ambient. Profonde contaminazioni modali ed orientali emergono tra le note generate da synth analogici, digitali e strumenti etnici come l’harmonium e il santoor. Sotto il moniker MONO-DRONE ha pubblicato nel 2005 l’album a fortissimo contenuto sperimentale ALL INCLUSIVE per la norvegese TIBProd Netlabel. Nel 2006 per la veneziana LAVERNA viene pubblicato l’E.P. MUDDY NOTES.
L’infinito amore per la ritmica downtempo e il viscerale affetto per la black music hanno dato vita ad una forma musicale nuova e più intima a cavallo tra ambient, psichedelia, musica cosmica e jazz trascendentale che ha visto luce nei due album per la Affordable Inner Space.
Dopo il primo album inciso per l’etichetta nel 2015 “La Centrale Elettrica”, è tornato nel 2017 con il suo “In The Mood”. Uno concentrato di psichedelia, sensazioni etniche, musica elettronica, rarefazioni funk e riferimenti jazz e post rock.
Nel 2019 la Pregnant Void, sub-label della pugliese OUT-ER, decide di pubblicare una raccolta di brani risalenti al periodo 2007/20110. L’album intitolato LOST SUNSETS ha ricevuto i sinceri apprezzamenti della critica specializzata.
Molte collaborazioni sono andate e venute nel corso degli anni per un artista che ha sempre mixato i suoni alle visioni nel suo modo personale ed esclusivo.
Experimental artist active for over twenty years. Massimo Amato is a multi-instrumentalist who explores fascinating and profound ambient melodies. Deep modal and oriental contaminations emerge among the notes generated by analogue, digital synths and ethnic instruments such as the harmonium and the santoor. In 2005 under the moniker MONO-DRONE the Norwegian TIBProd Netlabel published his album ALL INCLUSIVE characterized by very strong experimental attitude. In 2006 for the Venetian LAVERNA the EP MUDDY NOTES was published.
The infinite love for downtempo rhythm and the visceral affection for black music have given life to a new and more intimate musical form straddling ambient, psychedelia, cosmic music and transcendental jazz that has seen light in the two albums for the Affordable Inner Space.
After the first album recorded for the label in 2015 “La Centrale Elettrica”, he returned in 2017 with his “In The Mood”. A concentration of psychedelia, ethnic sensations, electronic music, funk rarefactions and jazz and post rock references.
In 2019 the Pregnant Void, a sub-label of OUT-ER from Puglia, decides to publish a collection of songs dating back to the 2007/2010 period. The album entitled LOST SUNSETS receive the sincere appreciation of specialized critics.
Many collaborations have come and gone over the years for an artist who has always mixed sounds with visions in his own personal and exclusive way.
L’astronave di Simona Faraone, New Interplanetary Melodies, prosegue la sua missione cosmica attraversando le più remote galassie sonore alla scoperta di nuovi territori musicali e questa volta atterra sul pianeta dello scultore sonoro Massimo Amato, pubblicando il suo nuovo album Ambient Loops.
Massimo Amato, potentino di nascita ma da anni attivo all’interno della scena musicale romana, già presente con la traccia “Later that night” – titolo alternativo - (che qui ritroviamo con il titolo originale “Yesterday”) nel Double EP di prossima uscita sempre su NIM, Kimera Mendax vol.2 – VV.AA. curato insieme al collettivo Kuro Jam, ci regala 7 tracce di ambient minimalista ad altissimo tasso emotivo.
Il disco si apre con la trilogia “Yesterday”, “Today”, “Tomorrow”, tre tracce che compongono un vero e proprio percorso siderale all’interno dei suoni tanto cari all’artista: note di piano rarefatte che si poggiano su eterei bordoni e percussioni scintillanti per un risultato estatico davvero sorprendente.
In “One Month Later” l’atmosfera si carica di denso mistero, anche grazie ai campionamenti di suoni naturali e tape delay, mentre negli oltre 11 minuti di “Break of Dawn” al contrario, le note di piano e armonica suonate dall’artista si fanno ariose, quasi celestiali trasportandoci in luoghi remoti ma pieni di luce.
L’atmosfera evocativa, a tratti onirica prosegue in “For Ada while she sleeps” denotando ancora una volta l’eleganza delle composizioni di Massimo.
“The Wise Man” invece è l’ultima tappa, forse quella più meditativa, di questo che possiamo definire un vero e proprio viaggio musicale, pieno di magia e fascino, ricco di suggestioni, che saprà sicuramente riscaldare anima e corpo dell’ascoltatore attirandolo nel suo magico mondo, delicato e prezioso.
La musica di Massimo Amato.
Dicono di Massimo Amato
ROMASUONA
Massimo Amato-La Centrale Elettrica
L a Centrale Elettrica è il titolo del nuovo lavoro di Massimo Amato, già noto come Mono-Drone, che proprio su disco nero propone le sue nuove composizioni per la Affordable Inner Space, numero di catalogo 001. In verità questa non è una nuova label ma una sezione dell’etichetta Electronique, con la quale si vogliono promuovere titoli e artisti attivi tra digitale e musica acustica, e il primo tentativo va alla grande.
Massimo Amato, musicista di Potenza ma con base a Roma, si muove tra tastiere, pc, harmonium, facendosi accompagnare dal basso di Flavio Barbaro, la chitarra dello statunitense Dinraj e dalle comparsate vocali di Ann-Rita Elinorsdatter.Da questa unione ne nasce un disco di grande qualità sonora, un vero e proprio viaggio musicale tra il cosmo e paesi esotici che passano dall’India per arrivare nei mondi arabi dove, al posto di conflitti e bombe, vige una grande serenità e un mondo pieno di colori proprio come la copertina dell’album.
Le sei tracce dell’album sono ipnotiche ma mai statiche, anzi hanno un suono curato, elegante e profondo con interventi di chitarra e basso mai invasivi ma essenziali per la riuscita di ogni singolo episodio. Qui ognuno potrà trovare elementi di elettronica space, post e kraut rock, psichedelia, insomma un mix riuscito per un lavoro che si fa apprezzare sia per la confezione che per il suo contenuto musicale sospeso tra magia, mistero e misticismo.
Gianluca Polverari
RADIOELETTRICA
Intervista in studio a Massimo Amato
All’interno del programma Bit & Beats – Sculture Sonore, Massimo Garofalo e Francesco Di Giugno ospitano in studio il musicista sperimentale Massimo Amato. In occasione dell’uscita di Lost Sunsets, lo scultore sonoro elettroacustico Massimo Amato presenta il suo nuovo album uscito per Pregnant Void, sister-label di Out Electronic Recordings. Artista attivo da oltre un ventennio con il suo progetto Mono-Drone, con il quale esplora affascinanti e profonde melodie ambient, Massimo Amato è un polistrumentista che si destreggia con assoluta naturalezza tra synth analogici, digitali e strumenti etnici come l’harmonium e il santoor. Le sue infinite session in studio insieme ad amici musicisti hanno dato vita ad una forma musicale nuova e più intima a cavallo tra ambient, psichedelia e musica cosmica che ha visto luce nei due album per la Affordable Inner Space. Dopo il primo album inciso per l’etichetta nel 2015 La Centrale Elettrica, è tornato nel 2017 con un nuovo album, il suo secondo e più recente lavoro In The Mood. Uno splendido concentrato di psichedelia, sensazioni etniche, musica elettronica, rarefazioni funk e riferimenti jazz e post rock.
DJ radiofonico sin dagli anni ottanta nella natia Potenza, Massimo Amato si è prima distinto come producer di elettronica sperimentale con il nome mono-drone, ma dal 2016 ha iniziato a pubblicare anche con il proprio nome: La Centrale Elettrica, esordio per Affordable Inner Space, ha avviato un percorso di riflessione tra suggestioni digitali e musica strumentale, influenzato tanto dal jazz quanto dalla world-music (specialmente quella indiana).
ROMASUONA
Intervista a Massimo Amato
Entrare nel mondo di Massimo Amato è come ritrovarsi all’improvviso in un luogo magico, sicuramente terreno ma pieno di suggestioni estatiche e che portano lontano dalle brutture del quotidiano. Le sue composizioni sono di un’eleganza ambient che rapisce al primo ascolto anche perché poi le sue strutture si aprono ad elementi di natura sperimentale senza tralasciare melodie eteree che sanno parlare a cuore, cervello e anima.
“Lost Sunsets” è il suo ultimo disco, album doppio dall’arcano fascino che piacerà anche a chi è stato un amante delle meraviglie evocative dell’etichetta 4AD quando produceva capolavori negli anni 80.
Massimo Amato ci racconta del suo progetto e del percorso artistico intrapreso già da tanti anni.Vuoi presentarti a chi ancora non ti conosce?
Sono nato a Potenza ma romano d’adozione. Alla fine degli anni ’90 con il moniker Maxloved ho autoprodotto tre dischi. Sotto il moniker Mono-Drone, ho pubblicato nel 2005 “All Inclusive” (Tibprod) e nel 2006 “Muddy Notes” (Laverna.net). Nel quadriennio che va dal 2007 al 2010 hanno preso forma le composizioni di “Lost Sunsets”, originariamente uscite in una raccolta autoprodotta e oggi rimaneggiate per i due 12” editi da Pregnant Void. A seguito di una importante svolta stilistica, suggellata dal passaggio al nome proprio, ho pubblicato“La Centrale Elettrica” del 2015 e “In The Mood” del 2017, entrambi usciti per Affordable Inner Space.“Lost sunsets” è il tuo ultimo doppio album. Qual è l’idea che ruota intorno al disco?
Il disco è il classico concept album e rivela sostanzialmente l’idea di fare un album di “canzoni”. Tracce che potessero raccontare storie d’amore in particolare. Nel periodo in cui sono state composte avevo dato una decisa virata verso le sonorità ambientali rispetto ai primi lavori, animati da un senso di sperimentalismo molto accentuato. All’epoca ho iniziato a ad utilizzare sintetizzatori hardware che ho integrato nelle composizioni nate al computer. La strumentazione era molto scarna. Usavo molto Reason 2, una korg wavestation e un Novation Nova.L’album vanta alcuni ospiti di pregio. Puoi ricordarli e in che modo hanno dato il loro contributo alla tua musica?
Imi Gavin è la voce che apre e chiude il disco. Musicista sperimentale dell’Ohio. Mi mandò tracce tanto basse da non poterle udire. Dopo un grosso lavoro al mixer, vennero fuori i due gioielli che possono essere ascoltati nell’album.
Con Massimo Berizzi, musicista e trombettista di Treviso che suona la tromba in “Dreaming of You”, abbiamo avuto molte collaborazioni. Quando gli inviai la traccia mi chiese cosa avrei desiderato in particolare. La risposta fu: “qualcosa come Miles”. E così è stato.
Di Gigi Masin, presente con parti di sintetizzatore su “Folksong”, ormai si sa tanto. Grande amico e musicista. Uno dei primi a credere in me in senso assoluto.
Mario Fob, alla chitarra sul pezzo di chiusura, è colui con il quale sono salito sul palco la prima volta. Grande amico e mentore dei miei lavori.In passato eri conosciuto come Mono-Drone. Cosa rimane di quella esperienza e come mai decidesti in seguito di presentarti solo con il tuo nome e cognome?
Sono successe tante cose nel periodo 2005/2015 durante il quale ho usato il moniker Mono-Drone. Oltre ai dischi prodotti con quel moniker, ci sono le composizioni di “Lost Sunsets”, un disco del 2014 con il compianto Max Di Loreto intitolato “Jetsemani”, svariate collaborazioni. E’ stato anche un lungo momento di studio che mi ha transitato, sotto il profilo compositivo, verso nuove derive ritmiche. E’ nata una collaborazione intensa e profiqua con svariati musicisti che ha modificato profondamente il mio approccio allo studio di registrazione e al palco. Tutto ciò ha fatto nascere l’esigenza di rivelarmi alla gente con il mio vero nome, ma Mono-Drone è vivo e vegeto nelle composizioni odierne e nei miei recenti inediti che possono essere ascoltati sul mio profilo Soundcloud.Quali sono dischi o artisti che ti hanno influenzato, che reputi maestri e che vorresti suggerire all’ascolto?
A questa domanda mi piace rispondere in modo diretto con un elenco dei primi 5:
David Crosby – If I Could only remember my name (ascoltal’album)
Miles Davis – In a Silent way (ascolta l’album)
Johann Johansonn – Fordalandia;
Harold Budd & John Foxx – Translucent;
Isaac Hayes – Hot Buttered Soul.Invece con quale tuo brano o album suggeriresti di iniziare per entrare nel tuo mondo?
La traccia di apertura di In the Mood Intitolata “Cold Rain on Nomentana”. La composizione racchiude un ampio spaccato del mio universo sonoro e personale.Quale strumentazione usi?
Nelle esibizioni live ho eliminato il pc con mia grande soddisfazione. Suono esclusivamente strumenti hardware e prediligo le timbriche della Roland. In studio ho 6 sintetizzatori ,1 drum machine (korg electribe), un piano digitale, 2 harmonium indiani, un santoor persiano.Cosa significa per te realizzare musica?
Considerato che nella vita quotidiana svolgo un lavoro assolutamente normale che mi consente di vivere, riservo alla musica il ruolo di terapia, evasione, innalzamento dell’anima. Davvero, suonare è come entrare in contatto con il soprannaturale.Ti trovi più a tuo agio dal vivo o in studio?
Sono lavori diversi, ognuno a suo modo interessante. L’obbiettivo è far si che le due realtà si incontrino il più possibile e che in studio l’atmosfera sia molto simile a quella che si respira dal vivo. Tutto quello che faccio in musica deve essere permeato dalla gioia. Se così più non fosse, chiudo e mi dedicherò in via esclusiva alla coltivazione degli ulivi.Se potessi scegliere quale potrebbe essere il luogo ideale dove vorresti esibirti?
Sulle scogliere di Dover!!! Love reign over me.Stai portando avanti altri progetti o stai già pianificando qualcosa di nuovo?
Ho registrazioni pronte per altri 3 album. Di alcune tracce sto chiudendo il mixing e da ottobre comincerò a lavorare per far uscire qualcosa. Non ci sono altri progetti al momento e spero di poter trovare quanto prima un agente che promuova le mie esibizioni live.Come si possono acquistare i tuoi dischi?
I miei lavori più vecchi sono liberamente scaricabili dalla rete in quanto rilasciati su licenza Creative Commons. Quelli più recenti sono qui. I primi due dischi in vinile sono sold/out.
https://pregnantvoid.bandcamp.com/album/lost-sunsets
https://electroniqueitrecords.bandcamp.com/album/la-centrale-elettrica
https://electroniqueitrecords.bandcamp.com/album/in-the-mood
Gianluca Polverari
sEntrare nel mondo di Massimo Amato è come ritrovarsi all’improvviso in un luogo magico, sicuramente terreno ma pieno di suggestioni estatiche e che portano lontano dalle brutture del quotidiano. Le sue composizioni sono di un’eleganza ambient che rapisce al primo ascolto anche perché poi le sue strutture si aprono ad elementi di natura sperimentale senza tralasciare melodie eteree che sanno parlare a cuore, cervello e anima.
“Lost Sunsets” è il suo ultimo disco, album doppio dall’arcano fascino che piacerà anche a chi è stato un amante delle meraviglie evocative dell’etichetta 4AD quando produceva capolavori negli anni 80.
Massimo Amato ci racconta del suo progetto e del percorso artistico intrapreso già da tanti anni.Vuoi presentarti a chi ancora non ti conosce?
Sono nato a Potenza ma romano d’adozione. Alla fine degli anni ’90 con il moniker Maxloved ho autoprodotto tre dischi. Sotto il moniker Mono-Drone, ho pubblicato nel 2005 “All Inclusive” (Tibprod) e nel 2006 “Muddy Notes” (Laverna.net). Nel quadriennio che va dal 2007 al 2010 hanno preso forma le composizioni di “Lost Sunsets”, originariamente uscite in una raccolta autoprodotta e oggi rimaneggiate per i due 12” editi da Pregnant Void. A seguito di una importante svolta stilistica, suggellata dal passaggio al nome proprio, ho pubblicato“La Centrale Elettrica” del 2015 e “In The Mood” del 2017, entrambi usciti per Affordable Inner Space.“Lost sunsets” è il tuo ultimo doppio album. Qual è l’idea che ruota intorno al disco?
Il disco è il classico concept album e rivela sostanzialmente l’idea di fare un album di “canzoni”. Tracce che potessero raccontare storie d’amore in particolare. Nel periodo in cui sono state composte avevo dato una decisa virata verso le sonorità ambientali rispetto ai primi lavori, animati da un senso di sperimentalismo molto accentuato. All’epoca ho iniziato a ad utilizzare sintetizzatori hardware che ho integrato nelle composizioni nate al computer. La strumentazione era molto scarna. Usavo molto Reason 2, una korg wavestation e un Novation Nova.L’album vanta alcuni ospiti di pregio. Puoi ricordarli e in che modo hanno dato il loro contributo alla tua musica?
Imi Gavin è la voce che apre e chiude il disco. Musicista sperimentale dell’Ohio. Mi mandò tracce tanto basse da non poterle udire. Dopo un grosso lavoro al mixer, vennero fuori i due gioielli che possono essere ascoltati nell’album.
Con Massimo Berizzi, musicista e trombettista di Treviso che suona la tromba in “Dreaming of You”, abbiamo avuto molte collaborazioni. Quando gli inviai la traccia mi chiese cosa avrei desiderato in particolare. La risposta fu: “qualcosa come Miles”. E così è stato.
Di Gigi Masin, presente con parti di sintetizzatore su “Folksong”, ormai si sa tanto. Grande amico e musicista. Uno dei primi a credere in me in senso assoluto.
Mario Fob, alla chitarra sul pezzo di chiusura, è colui con il quale sono salito sul palco la prima volta. Grande amico e mentore dei miei lavori.In passato eri conosciuto come Mono-Drone. Cosa rimane di quella esperienza e come mai decidesti in seguito di presentarti solo con il tuo nome e cognome?
Sono successe tante cose nel periodo 2005/2015 durante il quale ho usato il moniker Mono-Drone. Oltre ai dischi prodotti con quel moniker, ci sono le composizioni di “Lost Sunsets”, un disco del 2014 con il compianto Max Di Loreto intitolato “Jetsemani”, svariate collaborazioni. E’ stato anche un lungo momento di studio che mi ha transitato, sotto il profilo compositivo, verso nuove derive ritmiche. E’ nata una collaborazione intensa e profiqua con svariati musicisti che ha modificato profondamente il mio approccio allo studio di registrazione e al palco. Tutto ciò ha fatto nascere l’esigenza di rivelarmi alla gente con il mio vero nome, ma Mono-Drone è vivo e vegeto nelle composizioni odierne e nei miei recenti inediti che possono essere ascoltati sul mio profilo Soundcloud.Quali sono dischi o artisti che ti hanno influenzato, che reputi maestri e che vorresti suggerire all’ascolto?
A questa domanda mi piace rispondere in modo diretto con un elenco dei primi 5:
David Crosby – If I Could only remember my name (ascoltal’album)
Miles Davis – In a Silent way (ascolta l’album)
Johann Johansonn – Fordalandia;
Harold Budd & John Foxx – Translucent;
Isaac Hayes – Hot Buttered Soul.Invece con quale tuo brano o album suggeriresti di iniziare per entrare nel tuo mondo?
La traccia di apertura di In the Mood Intitolata “Cold Rain on Nomentana”. La composizione racchiude un ampio spaccato del mio universo sonoro e personale.Quale strumentazione usi?
Nelle esibizioni live ho eliminato il pc con mia grande soddisfazione. Suono esclusivamente strumenti hardware e prediligo le timbriche della Roland. In studio ho 6 sintetizzatori ,1 drum machine (korg electribe), un piano digitale, 2 harmonium indiani, un santoor persiano.Cosa significa per te realizzare musica?
Considerato che nella vita quotidiana svolgo un lavoro assolutamente normale che mi consente di vivere, riservo alla musica il ruolo di terapia, evasione, innalzamento dell’anima. Davvero, suonare è come entrare in contatto con il soprannaturale.Ti trovi più a tuo agio dal vivo o in studio?
Sono lavori diversi, ognuno a suo modo interessante. L’obbiettivo è far si che le due realtà si incontrino il più possibile e che in studio l’atmosfera sia molto simile a quella che si respira dal vivo. Tutto quello che faccio in musica deve essere permeato dalla gioia. Se così più non fosse, chiudo e mi dedicherò in via esclusiva alla coltivazione degli ulivi.Se potessi scegliere quale potrebbe essere il luogo ideale dove vorresti esibirti?
Sulle scogliere di Dover!!! Love reign over me.Stai portando avanti altri progetti o stai già pianificando qualcosa di nuovo?
Ho registrazioni pronte per altri 3 album. Di alcune tracce sto chiudendo il mixing e da ottobre comincerò a lavorare per far uscire qualcosa. Non ci sono altri progetti al momento e spero di poter trovare quanto prima un agente che promuova le mie esibizioni live.Come si possono acquistare i tuoi dischi?
I miei lavori più vecchi sono liberamente scaricabili dalla rete in quanto rilasciati su licenza Creative Commons. Quelli più recenti sono qui. I primi due dischi in vinile sono sold/out.
https://pregnantvoid.bandcamp.com/album/lost-sunsets
https://electroniqueitrecords.bandcamp.com/album/la-centrale-elettrica
https://electroniqueitrecords.bandcamp.com/album/in-the-mood
Gianluca Polverari